Cantieri di guerra
Il lavoro dei civili nelle retrovie del fronte italiano

Questo volume, basato su una ricerca originale, affronta per la prima volta un aspetto dimenticato ma assai rilevante della Grande guerra, vale a dire l'enorme mobilitazione di lavoratori civili destinati ad apprestare le opere logistiche del fronte: linee difensive, strade, ponti, baraccamenti, magazzini. Il conflitto fu anche un immenso cantiere, che ha lasciato tracce tuttora largamente visibili nelle zone di guerra. Circa 650 mila lavoratori furono reclutati dall'esercito. Uomini, donne, ragazzi, alimentarono una corrente d'emigrazione interna che controbilanciò la drastica riduzione, determinata dallo stesso conflitto, dell'emigrazione verso l'estero. Per l'importanza strategica e il numero di addetti, il lavoro dei civili in zona di guerra rappresentò uno dei più importanti settori dell'economia bellica. Questa ricerca ricostruisce con grande chiarezza e ricchezza di dati una storia dimenticata: dai modi del reclutamento all'organizzazione del lavoro nei diversi settori del fronte, alle condizioni di vita dei lavoratori, alle rivolte che ebbero luogo, alla ridislocazione dei "cantieri di guerra" dopo Caporetto e dopo la fine del conflitto.

ha conseguito il dottorato in Storia all'Università di Venezia, dove svolge attività di ricerca. Studioso dell'emigrazione e della storia friulana, ha già pubblicato "La scuola del lavoro. Lavoro minorile ed emigrazione in Friuli (1900-1914)" (Udine, 1999)

Editore: Il Mulino

Pubblicazione online: 2009
Isbn edizione digitale: 9788815144249
DOI: 10.978.8815/144249

Pubblicazione a stampa: 2005
Isbn edizione a stampa: 9788815106049
Collana: Il Mulino/Ricerca
Pagine: 211

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